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Dopo anni di tranquillo e noioso tran tran, la notte di Capodanno Diego Morra si trova ad affrontare una situazione problematica. Alla ricerca di appigli che mettano al riparo la reputazione di una storica società di vigilanza, chiamata in causa per due omicidi, il giornalista s'immerge sempre più nelle parole e nelle vite altrui, riscoprendo il piacere di "essere sulla notizia". Dopo un'intensa settimana fatta d'incontri, di schermaglie verbali e di risultati deludenti la vicenda sembra però destinata a finire su un binario morto anche perché il nome del carnefice è occultato in una frase che improvvisamente cambia colore, quasi fosse un gioco di parole. Sezionare la frase, significa trovare il bandolo della matassa e da lì partire per ricostruire una storia malata tra un uomo e una donna ancora una volta dissimulata, per giuoco, in un'altra parola. Ovviamente c'è la via d'uscita, ma si troverà soltanto quando si sarà acquietata l'ansia sottile dei rimandi fra i significanti, risvegliata da un indovinello per ragazzi, per poi coinvolgere Alessandro Manzoni e la Scapigliatura lombarda. Perché le parole sono pietre, ma a volte dei palloncini colorati.